Salvatore Tinè

 

Con "Esterno-notte", Marco Bellocchio ritorna di nuovo dopo “Buongiorno, notte” sul caso Moro, ma questa volta provando a ricostruire la vicenda del sequestro e dell’assassinio del grande statista democristiano non solo nei suoi nessi interni con il più vasto e complesso quadro storico nazionale e internazionale in cui essa si svolse ma anche in rapporto con il processo di crisi dello stato italiano e del potere “democristiano” consumatosi alla fine degli anni ‘70 e di cui rappresentò un momento per molti versi decisivo. Una crisi che nel film ci appare in primo luogo come una crisi ideologica per molti versi tale quindi da investire insieme ai fondamenti ultimi della legittimità stessa del potere e delle sue istituzioni i livelli più profondi della vita e della coscienza nazionali.

 

Giuseppe Carroccia

 

Per il centesimo anniversario della nascita del Pci, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD) in collaborazione con l’Associazione Berlinguer ha realizzato il film Cent’anni dopo, diretto da Monica Maurer, montato da Milena Fiore, con la consulenza dello storico Alexander Höbel, la voce di Sandro Casalini, il disegno sonoro di Giuseppe D’Amato, il bianco e nero di Mauro Vicentini.

 

 

Stefano D'Alessandro

 

Ed ecco che quando credi di aver visto tutti i più importanti film della filmografia cinese esce dall’immenso oceano di You Tube una perla nascosta, 土地huáng tǔ dì – Terra Gialla. Tra i primi lavori di uno dei più grandi esponenti della celebre Quinta Generazione di Registi Cinesi: Chen Kaige.

Nel 1939, Gu Qing, un giovane soldato dell’Armata Rossa viene mandato nella profonda campagna dello Shaanxi, Cina del nord, per raccogliere le canzoni popolari e riportarle all’Armata Rossa, la quale le avrebbe fatte cantare ai propri soldati durante la guerra per la cacciata degli invasori giapponesi e contro i reazionari del Guomintang di Chang Kai Shek.

 

Sabato Danzilli

 

Ken Loach si conferma con Sorry, we missed you, la sua ultima fatica, come un regista d’altissimo livello. Sempre dedito nel suo cinema alla descrizione delle condizioni di vita degli sfruttati e degli emarginati, il cineasta vanta la vittoria per due volte della Palma d’oro al festival di Cannes, nel 2006 con Il vento che accarezza l’erba e nel 2016 con I, Daniel Blake, nonché il Leone d’oro alla carriera del festival di Venezia nel 1994. È confermata anche in questo film la sua lunga collaborazione con lo sceneggiatore Paul Laverty, tra i cui frutti, oltre ai film citati sopra, si ricorda Bread and roses.

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