Andrea Vento

 

Inquadramento generale

Il subcontinente Latinoamericano costituisce una macroregione dalla spiccata omogeneità culturale che, tuttavia, evidenzia comuni caratteristiche anche dal punto di vista storico, demografico ed economico. Gli ultimi 500 anni di storia hanno, infatti, profondamente trasformato e uniformato le società locali, soprattutto per effetto della colonizzazione ispanica e portoghese. La dominazione europea non solo ha annientato le floride civiltà precolombiane, ma ha anche prodotto altre importanti trasformazioni:  ha alterato la composizione etnica e la struttura sociale della popolazione, ha introdotto nuovi modelli economici e, non ultima, è stata profondamente intrisa dalla matrice cattolica. L’aver subito per almeno 3 secoli la dominazione coloniale europea e successivamente neo-coloniale statunitense[1], ha provocato un pesante saccheggio di risorse naturali, energetiche, minerarie e finanziarie da impedirne il raggiungimento di un livello di sviluppo economico e sociale in linea con le proprie potenzialità.

Luigi Cortesi

 

La mia esposizione può essere divisa in quattro parti: nella prima parte cerco di definire cosa dovrebbe intendersi per problema globale e per rischio globale, e la connessione dei problemi con i rischi (e, quindi, di individuare i problemi estremi, propriamente “finali”, di assoluta rilevanza, che costituiscono il presupposto del discorso); nella seconda parte intendo illustrare i rapporti in cui questi problemi si pongono con la cultura che caratterizza la nostra età storica, e quindi le loro attinenze con la storiografia;

Salvatore d'Albergo*

 

Il modello costituzionale di democrazia per la trasformazione della società e dello stato

Il dibattito di questo seminario e la relazione di Ruggeri, conferma il fondamento della ricerca promossa dal "Centro" allo scopo di chiarire le diverse forme che assume nel processo storico la questione dello stato rispetto ai diversi termini in cui si presenta il conflitto di classe, ed ha quindi trovato piena convalida nella varietà degli interventi l'utilità di interloquire in questa sede di riflessione politico-culturale - in quanto tale "autonoma" da esigenze di decisione di gruppi dirigenti - sui termini attuali dell'annosa questione del rafforzamento dell'esecutivo", oggi riproposta insistentemente in nome del "presidenzialismo" e delle sue varianti.

© Paola Pavese

 

Premessa

Questo opuscolo è un’introduzione, non certo esaustiva, ad alcuni riferimenti teorici della pedagogia marxista e alla storia dei Pionieri d’Italia.

Ma è soprattutto un manuale, in cui ho immaginato una possibile organizzazione per bambini e ragazzi, a cui ho voluto dare un nome, che mi è sembrato bellissimo: Pionieri del Futuro. Per scriverlo ho seguito le orme di Gianni Rodari e del suo Manuale dei Pionieri, che a leggerlo pare anch'esso un esercizio di fantasia, basato su un qualche testo che l'autore pare avere sotto gli occhi. Ovviamente, fare esercizi di fantasia seguendo le orme di Rodari viene facile, direi che viene quasi automatico, ed è probabile che in più di un'occasione mi sia fatta trascinare dall'entusiasmo.

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