Angelo Baracca * 

 

Siamo un popolo che ride e che sa essere drammatico al momento opportuno, che sa fare un passo avanti per risalire le vette più alte della dignità e della generosità verso gli altri, con il nostro internazionalismo, quello che ci ha insegnato Fidel e con questa pandemia che ha dimostrato che il popolo cubano è coerente, educato e che, se si verificano degli atti di indisciplina, il popolo stesso le condanna

Io sono davvero orgoglioso di essere cubano per tutto questo che ho detto perché in questo momento Cuba, il governo e la medicina cubana stanno dimostrando che siamo all’avanguardia dell’umanesimo, con una dedizione e una solidarietà incredibili che si rendono evidenti in tutto il mondo con la medicina, con i medici e gli infermieri fuori di Cuba, ma anche con tutto quello che si sta facendo qui …

[http://www.cubainformazione.it/?p=53194. Miguel Barnet]

 Yuri Di Liberto

 

  1. Sulla fobia del potere

Rivolgendo uno sguardo ricognitivo al lessico della filosofia dopo la fine del socialismo reale, dopo la caduta del muro di Berlino, ma - in realtà - già a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, non si può fare a meno di notare come le parole d’ordine della vecchia filosofia (rivoluzione, partito, contraddizione, lotta di classe ecc.) siano state lentamente sostituite da un lessico ad esse complementare, ma talvolta con esse incompatibile. Una certa insofferenza per il fantasma di Stalin, nonché un certo imbarazzo per l’adesione di tanta intellighenzia mitteleuropea al progetto comunista, hanno fatto sì che lo scibbolet, la parola d’ordine, del pensiero filosofico-politico post-Unione Sovietica diventasse - e lo è tuttora - quella del ritiro.

 

Michael Jabara Carley *

 

Il 19 giugno il presidente Vladimir Putin ha pubblicato un articolo[1] sulle origini della Seconda Guerra Mondiale in cui intendeva dimostrare, sulla base di alcuni documenti tratti dai ricchi archivi russi, che l’URSS, contrariamente a quanto dice la storia fake pubblicizzata in occidente, era ben lungi dall’essere responsabile dello scoppio di quel conflitto. Per storia fake intendo quella largamente diffusa, inter alia, dal Parlamento Europeo di Strasburgo e dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

 

Elena Fabrizio

 

L’enfasi che il dibattito sulla didattica a distanza ha suscitato a livello ministeriale e tra gli organi e gli enti, senza trascurare la longa manus degli altoparlanti mediatici, che da anni premono per una trasformazione della scuola in tassello della più ampia filiera produttiva, doveva suonare subito sospetta, non fosse altro perché palesemente orientata a spostare i problemi della formazione culturale degli studenti sul bisogno di colmare il ritardo e il gap di competenze digitali, intese come esclusivo elemento di giudizio della qualità della didattica scolastica.

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