Antonino Infranca

 

L’edizione italiana di questo monumentale libro di Mészáros – forse l’ultimo allievo di Lukács che si riconoscesse ancora nelle idee del maestro – arriva ultima, dopo l’enorme successo che hanno avuto, soprattutto, l’edizione spagnola e quella portoghese, a dimostrazione che il nostro paese è entrato da tempo in una fase di de-politicizzazione della riflessione filosofica. Il libro apparve nel 1995, in inglese, ma non risente affatto dei due decenni e più dalla sua prima apparizione, perché i problemi che vi vengono affrontati sono ancora attuali.

 

Alessandro Barile

(fonte: "il manifesto", 8.7.2017)

 

E’ quasi commovente il tentativo di parlare ancora dei subalterni e delle loro strategie organizzative. Pensieri e parole in controtempo, distanti, incapaci di suscitare interesse pubblico perché orfane di ingranaggi collettivi in grado di fecondarle. Fulvio Lorefice, in questo breve saggio dal tono accademico ma dall’afflato ideale, prende di petto la crisi di rappresentanza delle classi lavoratrici. Compito immane, eppure svolto con la giusta dose di irriverenza verso la smisurata bibliografia ormai prodottasi sull’argomento.

Natalia Gaboardi

 

Una teoria politica radicale tra antagonismo ed egemonia

L'interesse di Chantal Mouffe per la costruzione di una proposta teorica che raccolga l'eredità della tradizione culturale marxista con l'intento di un suo superamento risale al saggio scritto a quattro mani con Ernesto Laclau Egemonia e strategia socialista, pubblicato per la prima volta nel 1985. Questo interesse teorico l'ha accompagnata nell'arco della sua produzione intellettuale e il suo più recente risultato è la raccolta di saggi intitolata Agonistics. Thinking the World politically (Verso, Londra 2013).

 Elena Fabrizio*

               

In un testo del 1993 (Cultura e imperialismo) lo studioso palestinese Said, nell’indagare la complicità della cultura occidentale con il progetto egemonico imperialista, imputava a Foucault, alla teoria critica della Scuola di Francoforte e in genere il marxismo occidentale di non essersi dimostrati «alleati affidabili della resistenza all’imperialismo», addirittura di fare parte «di quello stesso, offensivo “universalismo” che ha per secoli collegato la cultura all’imperialismo».

Toogle Right

Condividi

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.