Salvatore Tinè

 

Il libro di Luca Cangemi, Altri confini. Il PCI contro l’Europeismo (1941-1957), è un libro importante. Importante in una duplice prospettiva, ovvero sia per la ricostruzione e riflessione storiche sulla genesi e la prima fase del processo di integrazione europea che ci propone e che costituisce lo sfondo del tema specificatamente trattato nel libro, ossia l’evoluzione della posizione dei comunisti italiani sui progetti e i processi di unificazione dell’Europa occidentale negli anni tra il 1941 e il 1957; sia per la profonda riconsiderazione critica di un periodo della storia del comunismo italiano.

 

 Gabriele Repaci

 

Antonio Gramsci (1891 – 1937) è stato uno dei filosofi italiani più importanti del Novecento. La sua fama ha ormai superato i confini del nostro paese per estendersi non solo all'Europa, ma anche all'Asia, all'America Latina, al Nordamerica e persino al mondo arabo e all'Africa. E questo non solo perchè egli è stato uno dei più originali pensatori marxisti di tutti i tempi, nonché una delle più eccellenti vittime della repressione del regime fascista, ma perchè Gramsci è stato un genio del pensiero politico al pari di Thomas Hobbes, Niccolò Machiavelli e Carl von Clausewitz.

 Fosco Giannini

 

Nel 1897 lo scrittore irlandese Bram Stoker pubblica un romanzo, “Dracula”, dal carattere gotico e romantico, che avrebbe segnato di sé tanta parte della futura letteratura europea e mondiale e tanta parte dell’arte e del cinema, sino ai nostri giorni. Segnando di sé anche il senso comune, la cultura, di centinaia di milioni di uomini e donne, non solo in Europa ma nel mondo.

di Leonardo Pegoraro

 

Carlo Formenti ha recentemente recensito il mio libro I dannati senza terra su MicroMega, focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti teorici che sollevo in particolare nella prima parte. Dalla critica alla tesi dell’unicità dell’Olocausto ebraico e la necessità di coniugare la parola ‘genocidio’ (e, insisto io, anche la parola ‘Olocausto’) al plurale, alla propensione dei regimi liberal-democratici più avanzati (Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda) a commettere efferati genocidi contro un multiverso di popoli indigeni, fino alla tesi sulla natura intrinsecamente coloniale del genocidio.

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