Andrea Vento *

 

Il consueto rapporto emesso ogni anno in gennaio dall'organizzazione internazionale Oxfam alla vigilia del Forum Economico Internazionale di Davos in Svizzera, ove si riuniscono i potenti della Terra per discutere degli sviluppi dell'economia mondiale, quest'anno riporta in apertura i profili di 4 persone che, nel complesso, rappresentano l'essenza del rapporto stesso: l'aumento delle disuguaglianze sia socio-economiche che di genere.

In un alternarsi inquietante di situazioni personali diversissime si passa dal miliardario indiano che possiede l'abitazione più sfarzosa della Terra ad una povera connazionale che ha perso i due figli per mancanza di assistenza medica, dal fondatore di Amazon, principale capitalista mondiale, allo sfruttato operario tailandese costretto a lavorare sino allo sfinimento per 12-13 ore al giorno per sopravvivere a malapena. Contrasti eloquenti che colpiscono allo stomaco il lettore introducendolo ai temi centrali nell'ampio e ben documentato rapporto che sin dal titolo pone una chiara alternativa fra i due scenari possibili per il futuro del l'intera umanità: "Bene pubblico o ricchezza privata?"

L'autorevole dossier, oltre a fotografare la situazione del 2018 e a darne pubblica denuncia, indica infatti anche le possibili strade da percorrere per ribaltare la pericolosa involuzione sociale intrapresa a livello globale negli ultimi decenni invitando alla mobilitazione popolare in modo da condizionare le scelte di politica economica dei propri governi e delle organizzazioni internazionali, oramai totalmente inebriati dagli effluvi del neoliberismo. L'intento è quello di rimettere al centro dell'attenzione le questioni umane e le vicende personali, le quali rischiano sempre più, nel distaccato linguaggio di politici ed economisti, di venire oscurati da dati, grafici e tabelle relegando nella marginalità le concrete condizioni di vita di poveri e diseredati col loro gravoso carico di sofferenze quotidiane.

I quattro profili personali: lo specchio delle disparità crescenti

Mukesh Ambani si colloca al 19° posto nella lista Forbes 2018 dei miliardari ed è l’indiano più ricco. La sua residenza di Mumbai, un imponente edificio alto 174 metri, vale un miliardo di dollari ed è l’abitazione privata più costosa al mondo

Pratima vive in uno slum di Patna, nell’India orientale. Ha perso i suoi due gemelli a causa dei ritardi e della scarsità di risorse dell’ospedale locale. Le donne povere come Pratima sono obbligate a partorire senza adeguata assistenza ostetrica e sono quindi esposte al rischio di trascuratezza, complicazioni e morte dei nascituri.

Jeff Bezos, fondatore di Amazon, è l’uomo più ricco del mondo e in base alla lista Forbes 2018 il suo patrimonio ammonta a 112 miliardi di dollari. Bezos ha recentemente dichiarato che ha deciso di investire nei viaggi spaziali perché non gli viene in mente un altro modo per spendere il proprio denaro.

Zay è operaio in una fabbrica di lavorazione dei gamberetti in Tailandia. I gamberetti che sguscia vengono forniti a grandi aziende di vendita al dettaglio come i supermercati Whole Foods, attualmente di proprietà di Amazon. Dopo aver sgusciato gamberetti per 12 o 13 ore, a fine turno, Zay è talmente esausto che non riesce quasi a muoversi. “Sfruttano i lavoratori”, dice. Zay è fortunato se riesce a guadagnare più di $ 15 al giorno.

 

La sintesi dell'involuzione socio-economica globale

Qualcosa non funziona nella nostra economia: chi si trova all’apice della piramide distributiva continua a godere in maniera sproporzionata dei benefici della crescita economica, mentre centinaia di milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà. Negli anni successivi alla crisi finanziaria il numero dei miliardari è raddoppiato e i loro patrimoni aumentano di 2,5 miliardi di dollari al giorno; nonostante ciò i superricchi e le grandi imprese sono soggetti ad aliquote fiscali più basse registrate da decenni. I costi umani di tale fenomeno sono enormi: scuole senza insegnanti, ospedali senza medicine. I servizi privati penalizzano i poveri e privilegiano le élite. I soggetti che risentono maggiormente di tale situazione sono le donne, su cui grava l’onere di colmare le lacune dei servizi pubblici con molte ore di lavoro di cura non retribuito. Dobbiamo trasformare le nostre economie in modo da offrire assistenza sanitaria, istruzione e altri servizi pubblici a livello universale, e per giungere a questo traguardo è necessario che i ricchi e le imprese paghino la loro giusta quota di imposte, contribuendo a ridurre drasticamente il divario tra ricchi e poveri e tra uomini e donne.

 

I progressi nella lotta alla povertà rallentano spaventosamente

Una delle grandi conquiste degli ultimi decenni è stata l’enorme riduzione del numero di persone che vivono in estrema povertà, quantificata dalla Banca Mondiale in $1,90 pro-capite al giorno (903 milioni nel 2016 secondo la Banca Mondiale). Tuttavia, i nuovi dati della Banca Mondiale rivelano che dal 2013 il tasso di riduzione della povertà si è dimezzato e che la povertà estrema sta aumentando nell’Africa sub-sahariana. Nuove evidenze mostrano anche che gran parte dell’umanità non si è definitivamente affrancata dalla povertà: 3,4 miliardi di persone, pari a poco meno di metà della popolazione mondiale, sopravvivono con meno di $5,50 al giorno. Per la Banca Mondiale tale cifra costituisce la nuova soglia di povertà estrema nei Paesi a reddito medio-alto, e secondo le sue stime sono le donne a trovarsi più frequentemente tra le persone più povere, soprattutto negli anni di fertilità riproduttiva, a causa del livello di lavoro di cura non retribuito che devono svolgere

Tutto ciò è risultato diretto della disuguaglianza e del fatto che da decenni la prosperità affluisce in misura sproporzionata verso il vertice della piramide sociale. In base al World Inequality Report del 2018, tra il 1980 e il 2016 il 50% più povero dell’umanità ha ricevuto soltanto 12 centesimi per ogni dollaro di incremento del reddito globale, mentre l’1% più ricco si è aggiudicato 27 centesimi. La conclusione è chiara: per sconfiggere la povertà bisogna combattere la disuguaglianza.

I costi umani della disuguaglianza sono devastanti. Oggi stesso infatti:

  • 262 milioni di bambini non potranno andare a scuola;
  • quasi 10.000 persone moriranno perché non hanno accesso a cure mediche;
  • 16,4 miliardi di ore di lavoro di cura non retribuito saranno svolti prevalentemente da donne .

Oggi i governi si trovano di fronte ad una scelta ardua: consentire una vita dignitosa a tutti i cittadini o continuare a favorire la ricchezza estrema di pochi.

 

Il boom dei miliardari nel mondo

Sono passati 10 anni da quando la crisi finanziaria ha scosso il mondo intero causando enormi sofferenze. In quest’arco di tempo la ricchezza dei più abbienti è cresciuta in misura esponenziale:

  • nei 10 anni successivi alla crisi finanziaria il numero di miliardari è quasi raddoppiato;
  • solo nell’ultimo anno la ricchezza dei miliardari del mondo è aumentata di 900 miliardi di dollari (pari a 2,5 miliardi di dollari al giorno) mentre quella della metà più povera dell’umanità, composta da 3,8 miliardi di persone, si è ridotta dell’11%;
  • oggi i miliardari sono più ricchi che mai e tra il 2017 e il 2018 sono aumentati al ritmo di uno ogni 2 giorni;
  • la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani: l’anno scorso soltanto 26 individui (contro i 43 dell’anno precedente) ne possedevano tanta quanto la metà più povera dell’umanità, ossia 3,8 miliardi di persone;
  • il patrimonio dell’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos (proprietario di Amazon) è salito a 112 miliardi di dollari. Appena l’1% di questa cifra equivale quasi all’intero budget sanitario dell’Etiopia, un Paese con 105 milioni di abitanti;
  • se tutto il lavoro di cura non retribuito svolto dalle donne di tutto il mondo fosse fornito da un’azienda, questa avrebbe un volume d’affari annuo di 10.000 miliardi di dollari, pari a 43 volte quello di Apple.

Mentre le loro fortune continuano ad aumentare, gli individui più ricchi e le società di cui sono proprietari godono anche di livelli di imposizione fiscale tra i più bassi degli ultimi decenni:

  • la ricchezza è particolarmente sotto tassata. Solo 4 centesimi per ogni dollaro di gettito fiscale provengono da imposte patrimoniali;
  • nei Paesi ricchi, in media, la più alta aliquota di imposta sul reddito delle persone fisiche si è, in media, passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013, mentre nei Paesi in via di sviluppo è pari al 28%;
  • tenendo conto delle imposte dirette e indirette, in alcuni Paesi, come il Brasile e il Regno Unito, il 10% più povero della popolazione paga più imposte in proporzione al proprio reddito del 10% più ricco;
  • i Governi dovrebbero sforzarsi a raccogliere maggior gettito dai più ricchi, contribuendo in tal modo alla riduzione della disuguaglianza: ad esempio, se facessero pagare all’1% più ricco soltanto lo 0,5% in più di imposte sul proprio patrimonio, otterrebbero un gettito superiore alla somma necessaria per mandare a scuola tutti i 262 milioni di bambini che ancora non vi hanno accesso e fornire assistenza sanitaria in grado di salvare la vita a 3,3 milioni di persone;
  • i super-ricchi occultano al fisco 7.600 miliardi di dollari e anche le grandi corporation trasferiscono enormi profitti verso paradisi fiscali societari: nell’insieme, ciò sottrae ai Paesi in via di sviluppo 170 miliardi di dollari all’anno.

 

Scegliamo il bene pubblico e non la ricchezza privata

Gli odierni livelli di disuguaglianza e povertà sono il risultato di precise scelte politiche. Possiamo continuare a favorire coloro che sono già ricchi oppure possiamo scegliere di combattere la disuguaglianza e porre fine alla povertà. Per procedere sul percorso di un mondo meno povero e disuguale, dobbiamo costruire un’Economia Umana in cui gli individui e le imprese più ricchi pagano la giusta quota di imposte e le preziose risorse che ne derivano sono usate per finanziare servizi pubblici e protezione sociale per tutti. Potremmo così sottrarre alla povertà milioni di persone, liberarle dalla paura di ammalarsi e non permettersi le cure, consentire a tutti i bambini di esprimere il proprio potenziale e i propri talenti. Sarebbe un enorme passo avanti verso l’uguaglianza tra uomini e donne e potremmo creare società più sicure, più eque e più felici per i nostri figli e i figli dei nostri figli. La scelta sta a noi e alla nostra capacità di mobilitazione. I governi devono prestare ascolto ai cittadini e adottare misure incisive per ridurre la disuguaglianza. Tutti i governi devono stabilire obiettivi e piani d’azione concreti per ridurre i divari economici, soggetti a precise scadenze e in coerenza con quanto stabilito dall’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) n° 10 dell’Agenda2030 delle Nazioni Unite sulla riduzione della disuguaglianza all’interno e tra i Paesi. Tali piani devono comprendere azioni in tre aree:

  1. Erogare servizi sanitari ed educativi universali e gratuiti, mettendo fine alla privatizzazione dei servizi pubblici. Promuovere adeguate misure di protezione sociale per tutti e assicurare che l’erogazione dei servizi non acuisca il divario di genere, ma anzi possa fungere da livellatore a beneficio di donne e ragazze. .
  2. Riconoscere l’enorme lavoro di cura svolto dalle donne supportandole con la messa a disposizione di servizi pubblici che possano ridurre l’ammontare di ore di lavoro non retribuito a loro carico permettendo così un’emancipazione effettiva della propria vita professionale e politica in controtendenza con la politica della presunta parificazione fra i generi che in Italia ha avuto paradossalmente come unico risultato, a seguito della riforma Monti-Fornero, quello di equiparare l'età della pensione fra maschi e femmine. Nel Sud del mondo invece investire in servizi pubblici quali acqua, elettricità e cura dell’infanzia per ridurre il tempo speso dalle donne per il lavoro non retribuito.
  3. Porre fine a sistemi fiscali che avvantaggiano ricchi individui e grandi corporation, tassando in maniera equa la ricchezza e il capitale, e arrestando la corsa al ribasso sulla tassazione dei redditi individuali e di impresa. Contrastare inoltre pratiche di evasione ed elusione fiscale da parte di grandi corporation e individui facoltosi, e concordare a livello globale un nuovo set di regole fiscali più efficaci, dando pari voce ai Paesi in via di sviluppo.

Conclusioni

È l'intero impianto della globalizzazione neoliberista ad esser messo sul banco degli imputati in qualità di causa principale dell'aumento degli squilibri socio-economici e di genere e del rallentamento della riduzione della povertà. La formazione di un unico spazio globale nel quale i capitali si muovono liberamente alla ricerca di profitti e di tassazioni agevolate ha determinato un attacco ai diritti e ai salari dei lavoratori del Nord e un aumento dello sfruttamento delle risorse ne Sud del mondo costringendo milioni di giovani ad abbandonare le loro terre per cercare una speranza di sopravvivenza nelle opulente, ma sempre più squilibrate, società occidentali.

"Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito" recita un antico adagio che ancora oggi riscopre tutta la sua attualità: agli italiani impoveriti dalle politiche neoliberiste e dalla crisi del 2008 Oxfam indica come causa principale l'iniquità dell'attuale sistema economico mondiale mentre il cittadino medio, ormai assorbite le campagne di odio diffuse da alcune forze politiche, limita il proprio orizzonte cognitivo ad i soli effetti, rigurgitando razzismo e intolleranza verso chi ne è vittima al pari suo e che, cercando di fuggire da situazioni disperate, si trova costretto ad affidarsi ai trafficanti di morte e a rischiare la vita su un barcone. Fino a che i penultimi faranno guerra agli ultimi, i miliardari continueranno a crescere di numero e, indisturbati, ad accumulare ricchezze.

 

* Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati.

Toogle Right

Perù: la lunga mano yankee dietro al “golpe blando” ai danni del presidente Castillo

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Benjamin Norton *

 

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Perù, Lisa Kenna, è un veterano agente della CIA. Ha incontrato il ministro della difesa del paese appena un giorno prima che il presidente di sinistra democraticamente eletto, Pedro Castillo, venisse estromesso con un colpo di stato e incarcerato senza processo.

Il ministro della difesa, un generale di brigata in pensione dell'esercito peruviano, ha ordinato ai militari di rivoltarsi contro Castillo.

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Gorbaciov senza Berlinguer, il mancato incontro di due utopie che potevano trasformare il mondo

Categoria: Saggi Hits:598

 

Giovanni Casaletto

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo come contributo al dibattito

 

Probabilmente Gorbaciov non avrebbe pensato che sarebbe morto mentre il suo paese invadeva l’Ucraina. E forse con questo e molte altre cose non avrebbe mai voluto fare i conti. Con un pizzico di crudeltà potremmo anche dire che, forse, molte non le ha debitamente messe in conto nella sua azione riformatrice, al punto da non riuscire a governarne gli esiti. Ma questo non vuole certo essere questo un giudizio di valore, perlopiù postumo, sulla sua azione.

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Le ragioni materiali e il percorso storico evolutivo del principio (giuridico) di uguaglianza

Categoria: Saggi Hits:593

 

 Mario Cermignani *  

 

  1. Premessa. Unità razionale della realtà materiale e principio di uguaglianza: alcuni aspetti interessanti del pensiero filosofico pre-hegeliano e pre-marxista (Giordano Bruno)

Il concetto ed il principio di uguaglianza formale e sostanziale rappresentano il fondamento razionale giustificativo di un’organizzazione sociale giusta, stabile ed equilibrata; ciò in quanto l’uguaglianza, nucleo logico essenziale del concetto di “giustizia”, intesa (sul piano formale) come ragionevole uguale trattamento normativo di casi e situazioni simili in modo giuridicamente/logicamente rilevante e ragionevole differente trattamento normativo di casi e situazioni differenti in modo giuridicamente/logicamente rilevante, nonché (sotto il profilo sostanziale) come uguale attribuzione dei beni e delle risorse sociali o collettive ad ogni consociato in proporzione ragionevole, equilibrata ed adeguata ai diritti fondamentali, ai bisogni, ai meriti o alle responsabilità di ciascuno, costituisce il presupposto logico e materiale anche del concetto di “equilibrio” e, dunque, di quello di “ordine sociale stabile e razionale”.

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Genocidi indigeni: le scuse del Papa e qualche riflessione a margine

Categoria: Articoli Hits:660

 

Leonardo Pegoraro

 

I crimini contro gli indigeni per i quali Papa Francesco ha recentemente e coraggiosamente chiesto perdono nel corso del suo pellegrinaggio penitenziale in Canada si sono verificati attraverso e all’interno di una rete di ‘scuole residenziali indiane’. Ossia istituti ‘educativi’ - campi di concentramento e sterminio, secondo le vittime - che, ispirati al motto assimilazionista: ‘uccidi l’indiano, salva l’uomo’, miravano a eliminare le culture indigene, bollate come 'subumane', e rimpiazzarle coercitivamente con quella ‘superiore’ dei coloni bianchi. Creati e finanziati dal governo canadese e operativi a partire dalla fine dell’Ottocento fino alla fine del secolo scorso, queste scuole vengono date in gestione a chiese cristiane di diversa denominazione: in gran parte alla chiesa cattolica ma anche a chiese protestanti come quella anglicana. 

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La giornata per Nikolajewska, revisionismo e memoria

Categoria: Articoli Hits:644

 

Alessandro Portelli*

 

Avevo cercato Bruno Eluisi per il mio libro L’ordine è già stato eseguito, perché mi raccontasse di suo fratello Aldo, militante antifascista ucciso alle Fosse Ardeatine. Ma Bruno Eluisi aveva anche memorie sue, di quando a 23 anni lo avevano mandato a fare la guerra in Russia. «Io so’ partito per la Russia l’11 luglio del ’41 – raccontava – la prima nevicata l’ha fatta a ottobre del ’41; e non ci avevamo niente. Poi so’ arrivati gl’indumenti invernali; con una compagnia fucilieri che eravamo 153-154 persone, so’ arrivati sei cappotti con pelliccia. Naturalmente i cappotti chi se l’ha presi? Gli ufficiali. E che, li lasciavano ai soldati? Poi la compagnia fucilieri ciànno dato 153 preservativi. I muli so’ morti tutti pe’ strada perché al freddo non hanno resistito».

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Gli Scritti etno-antropologici di Marx ed Engels: Presentazione dei curatori

Categoria: Articoli Hits:2691

 

Ferdinando Vidoni, Stefano Bracaletti

 

Il presente volume delle Opere complete di Marx ed Engels intende anzitutto fornire la traduzione completa dei cosiddetti «Quaderni di etnologia» marxiani, forse più compiutamente denominabili come «Quaderni etno-antropologici». Negli ultimi anni della sua vita, dal 1879 al 1882, Marx allargò infatti i suoi interessi anche alle nuove scienze umane dell’etnologia e di quella che oggi si usa chiamare antropologia culturale o sociale, che si andavano rapidamente sviluppando su uno sfondo evoluzionistico e che offrivano preziosi elementi di collegamento e confronto con il suo «materialismo storico». Compilò così corposi quaderni di Exzerpte o estratti con citazioni, riassunti, commenti da opere soprattutto di Lewis H. Morgan, John Phear, Henry S. Maine, John Lubbock.

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Il radicamento del pensiero antropologico post-moderno nella società contemporanea

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Alessandra Ciattini*

 

Introduzione

Negli ultimi decenni numerose sono state le opere di più o meno grande diffusione, nelle quali si sono analizzate e sono state ampiamente confutate le tesi sostenute dai cosiddetti autori post-moderni, sia pure nella consapevolezza che tale corrente di pensiero non costituisce un filone omogeneo, giacché contiene in sé varianti, sfumature e tendenze non omologabili in uno stesso cliché. Sono convinta, tuttavia, che il noto pamphet di Terry Eagleton (Le illusioni del post-modernismo, 1998) colga nel segno quando individua le debolezze di questo pensiero, soprattutto quando denuncia con vigore la sua incapacità di dare una risposta seria ai drammatici problemi, con cui si confronta la società contemporanea.

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L'antropologia marxista

Categoria: Saggi Hits:13745

  1. Vito Bongiorno*

 

Nuestros pueblos originarios han conservado sus raices socialistas
Hugo Chávez

 

Concetti basilari

Dalla fine del secolo XIX e lungo tutto il corso del XX la cultura marxista ha raccolto la sfida della descrizione della diversità culturale. Prendendo spunto da alcune delle idee fondamentali degli scritti di Marx e di Engels, alcuni studiosi hanno analizzato istituzioni e strutture sociali appartenenti alle differenti società umane; in alcuni casi, tali analisi hanno reso possibile la formulazione di generalizzazioni e l’elaborazione di teorie antropologico-culturali di carattere generale.

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“Esterno notte”: lo sguardo di Bellocchio sul caso Moro e la crisi della Repubblica

Categoria: Film Hits:254

  Salvatore Tinè   Con "Esterno-notte", Marco Bellocchio ritorna di nuovo dopo “Buongiorno, notte” sul caso Moro, ma questa volta provando a ricostruire la vicenda del sequestro e dell’assassinio del grande statista democristiano non solo nei suoi nessi interni con il più vasto e complesso quadro storico nazionale e internazionale in cui essa si svolse ma anche in rapporto con il processo di crisi dello stato italiano e del potere “democristiano” consumatosi alla fine degli anni ‘70 e di cui rappresentò un momento per molti versi decisivo. Una crisi che nel film ci appare in primo luogo come una crisi ideologica per molti...

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C’era due volte Gianni Rodari: l’omaggio di Alberto Scanzi al “favoloso Gianni”

Categoria: Libri Hits:962

  Stefania Burnelli *    Gianni Rodari nasce nel 1920 e scompare all’improvviso a 60 anni, nel pieno delle sue impegnative e variegate iniziative. Nel 2020, centenario della nascita, sono stati innumerevoli gli omaggi editoriali, i tributi e le ricerche pubblicate su di lui (non ultimo il Meridiano Mondadori di 2000 pagine con tutte le Opere a cura di Daniela Marcheschi) e ancora questo gennaio ne sono usciti altri tra cui un’importante monografia di Electa a cura di Vanessa Roghi e Pino Boero.

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Le Poesie giovanili di Volponi tra materialismo e corporalità

Categoria: Libri Hits:1503

  Gian Luca Picconi   La pubblicazione nella collana bianca Einaudi delle Poesie giovanili di Paolo Volponi, a cura di Salvatore Ritrovato e Sara Serenelli (P. Volponi, Poesie giovanili, a cura di S. Serenelli e S. Ritrovato, Torino, Einaudi, 2020), apre uno squarcio sulle fasi più antiche dell’officina del poeta e sul suo apprendistato letterario contribuendo così a ridefinirne l’immagine e a ristoricizzarne la figura.

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La gig economy protagonista del cinema realista di Ken Loach

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  Sabato Danzilli   Ken Loach si conferma con Sorry, we missed you, la sua ultima fatica, come un regista d’altissimo livello. Sempre dedito nel suo cinema alla descrizione delle condizioni di vita degli sfruttati e degli emarginati, il cineasta vanta la vittoria per due volte della Palma d’oro al festival di Cannes, nel 2006 con Il vento che accarezza l’erba e nel 2016 con I, Daniel Blake, nonché il Leone d’oro alla carriera del festival di Venezia nel 1994. È confermata anche in questo film la sua lunga collaborazione con lo sceneggiatore Paul Laverty, tra i cui frutti, oltre ai film citati...

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D’Annunzio fra i pastori

Categoria: Articoli Hits:2937

di Salvatore Ritrovato Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti. Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natia rimanga né cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d’avellano. E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina! Ora lungh’esso il litoral cammina La greggia. Senza mutamento è l’aria. Il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquio, calpestio, dolci...

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Diritto internazionale e falsi miti

Categoria: Non categorizzato Hits:11938

 

Domenico Gallo

(da "il manifesto", 22.2.2022)

 

Secondo Karl Schmitt, «una dichiarazione di guerra non è altro che l’identificazione di un nemico». Dopo la scomparsa del nemico storico degli Stati Uniti e dell’Occidente, costituito dall’Unione sovietica, c’è voluto un po’ di tempo per identificare nella Russia il nuovo nemico, in sostituzione di quello che si era dissolto. È un processo che è durato una ventina di anni. È iniziato il 12 marzo 1999 con l’ingresso o meglio con l’estensione della Nato in Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria in aperta violazione degli accordi presi con l’ex Unione Sovietica da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, come risulta dal documento datato 6 marzo 1991 recentemente pubblicato da Der Spiegel.

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A proposito de Il Capitale. Il nuovo libro di Paolo Favilli

Categoria: Libri Hits:389

 Salvatore Tinè

 

Il libro di Paolo Favilli (A proposito de Il Capitale. Il lungo presente e i miei studenti. Corso di storia contemporanea, FrancoAngeli 2021) è un immaginario corso universitario di storia contemporanea su Il capitale di Marx, rivolto quindi a un pubblico non solo di studenti ma anche di lettori non specialisti. Come lo stesso titolo ci suggerisce, non è il capolavoro di Marx in quanto tale, come opera puramente teorica e scientifica, a costituire il suo tema specifico.

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Il lavoro dei miners e il feticismo delle criptovalute

Categoria: Articoli Hits:665

Luigi Pandolfi

(da: "il manifesto", 8.1.2022)

 

La crisi del Kazakhstan ha fatto sapere al mondo che questo paese è diventato l’eldorado degli «estrattori» di criptovalute. E’ stimato che nel 2021 si siano trasferite sul suo territorio – dalla Cina soprattutto – ben 90 mila società di «mining» (nei capannoni sparsi nel deserto «lavorano» più di cinquecentomila calcolatori), corrispondenti a circa il 20% del mercato mondiale. Ma che centrano i minatori virtuali con le proteste di piazza di questi giorni? Prima di rispondere a questa domanda bisogna fare un ripasso sul significato di criptovaluta.

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Il modello di sviluppo consumista

Categoria: Articoli Hits:1436

 Paolo Salvadori

 

"Il bisogno del denaro è il vero bisogno prodotto dall'economia politica" (K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino 1949 p. 127). Viviamo in un mondo di desideri indotti, in un mondo descritto e forse inventato dalla scienza che lo descrive: la scienza che annovera la "creazione del bisogno" fra i capisaldi teorici del marketing. Il surriscaldamento globale, l'avvelenamento delle falde acquifere, l'inquinamento da micro-plastiche dei mari sono tutte conseguenze del sistema di riproduzione capitalistico, della globalizzazione dell'economia che ha fatto astrazione delle differenze culturali specifiche dei popoli della terra e che ha mercificato ogni aspetto della vita. Se l'avere prevale sull'essere nella cultura contemporanea in parte ciò è dovuto ad un meccanismo proiettivo insito nell'economia politica.

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Per una politica economica critica: il capitalismo contemporaneo secondo Emiliano Brancaccio

Categoria: Libri Hits:2418

 Vincenzo Bello

 

La questione dei vaccini, dalla loro produzione esigua ai ritardi nella distribuzione da parte delle multinazionali e, prima ancora, la pandemia del Covid-19 con la sua gestione, politica ed economica, hanno messo in evidenza le contraddizioni del mondo capitalistico, in particolare quella tra profitto e diritto alla salute, ovvero tra interessi del capitale e democrazia. D’altronde non ci si può aspettare nulla di diverso da un sistema basato sulla pura logica di mercato in cui la determinazione delle quote di vaccini e il loro prezzo viene regolato sulla base della concorrenza e delle forze di mercato. In questo solco si inserisce anche l’affermazione di Letizia Moratti, che vorrebbe distribuire il vaccino in proporzione al PIL. È la ricchezza il criterio che stabilisce la distribuzione dei vaccini.

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Epidemia del lavoro stagnante

Categoria: Saggi Hits:1340

 Carla Filosa

 

Scrive Marx nel suo Discorso sulla questione del libero scambio (Bruxelles, gennaio 1848):

“Bowring[1] presenta gli operai come mezzi di produzione che è necessario sostituire con altri mezzi di produzione meno costosi. Egli finge di vedere nel lavoro di cui parla un lavoro del tutto eccezionale, e nella macchina che ha schiacciato i tessitori una macchina altrettanto eccezionale. Dimentica che non vi è lavoro manuale che non sia suscettibile di subire da un momento all’altro la sorte dell’industria tessile…

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Le tesi di Dussel sul populismo

Categoria: Libri Hits:753

Lelio La Porta

 

Enrique Dussel è un intellettuale argentino, naturalizzato messicano, in esilio. È fra i fondatori del movimento Filosofia della Liberazione ed è conosciuto in quanto critico dell’eurocentrismo ed autore di opere importanti su Marx (Metafore teologiche di Marx), di scritti politici (20 tesi di politica), di lavori sul concetto di liberazione, divisi in Etica, Erotica e Pedagogica, che vedranno fra breve la loro comparsa in Italia, grazie al lavoro indefesso di Antonino Infranca, traduttore princeps dell’intellettuale latino-americano. Proprio ad Infranca si devono la traduzione e l’Introduzione di un recente, breve, ma ricco di implicazioni destinate ad una discussione ponderata, saggio di Dussel: Cinque tesi sul populismo (Castelvecchi, Roma, 2021, pp. 57, €. 9,00).

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Traverso e Lukács: note per un dibattito

Categoria: Libri Hits:1167

 

Sabato Danzilli

 

La pubblicazione della nuova edizione inglese di Die Zerstorung der Vernunft (Georg Lukács, The Destruction of the Reason, London, Verso, 2021) merita grande attenzione, perché rende nuovamente disponibile sul mercato anglosassone un testo che, come dimostra la sua traduzione tardiva (la versione di Palmer per Merlin Press, qui ripresa, è soltanto del 1980), non ha mai riscontrato grandi favori, e perché è introdotta da un lungo e interessante saggio di Enzo Traverso. Il suo contributo fornisce molte tracce per una discussione, che si cercherà qui di impostare.

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Il Marx di Berlin

Categoria: Libri Hits:835

 

Lelio La Porta

 

Isaiah Berlin scrisse una biografia di Karl Marx, la cui quinta edizione viene oggi pubblicata in Italia (I. Berlin, Karl Marx, a cura di H. Hardy, Adelphi, Milano, 2021, pp. 309, € 28,00). Vale la pena di rammentare che non è del tutto esatto scrivere (si veda Robinson del 21 agosto) che il lavoro «appare soltanto adesso in italiano» in quanto la prima traduzione, di Paolo Battino Vittorelli, nella nostra lingua risale al 1967, per La Nuova Italia (che ripubblicò il testo nel 1994 con una revisione della traduzione condotta sulla base della quarta edizione del 1978), ed è la stessa riproposta oggi, con l’aggiunta, come sottolinea il curatore Hardy, di «note autoriali», che risalgono alla revisione del testo operata da Berlin nel 1978, e «note redazionali» in cui sono inseriti anche i rimandi alle opere di Marx in italiano alle quali l’autore fa riferimento.

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Il “nuovo” Marx di Roberto Fineschi

Categoria: Libri Hits:2216

 Giovanni Sgro’

 

Il profilo di biografia intellettuale di Marx a firma di Roberto Fineschi (Marx, Brescia, Scholé, 2021, 183 pp., ISBN 978-88-284-0296-1) si presenta esteriormente come un volumetto agile e “leggero” ma, già a una prima lettura, si rivela essere una miniera di spunti critici e di proposte ermeneutiche, in cui si condensa un confronto più che ventennale con l’opera di Marx e con la relativa letteratura critica.

      Alla base di questo così come di tutti gli altri lavori di Fineschi vi è quel «fondamentale passaggio storico-esegetico» (p. 13) rappresentato dalla nuova edizione storico-critica delle opere di Marx ed Engels in lingua tedesca, la Marx-Engels-Gesamtausgabe, di cui Fineschi stesso è stato ed è in Italia uno dei maggiori conoscitori e “divulgatori”.

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Domenico Losurdo e la sfida di un materialismo storico per il XXI secolo

Categoria: Libri Hits:1572

 

Sabato Danzilli

 

La raccolta di saggi contenuta in Domenico Losurdo tra filosofia, storia e politica, pubblicata da La scuola di Pitagora, a cura di Stefano Giuseppe Azzarà, Paolo Ercolani ed Emanuela Susca, offre una panoramica completa dei principali interessi della ricerca di Domenico Losurdo, con interventi da parte dei suoi collaboratori più stretti e di alcuni colleghi. Il filosofo pugliese, scomparso quasi tre anni fa, è stato tra i più importanti pensatori della sinistra italiana degli ultimi decenni, e la sua influenza si estende sempre più sul piano internazionale.

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Antonio Gramsci, se insegnare è un’arte

Categoria: Libri Hits:1153

 

Lelio La Porta *

 

La parola contaminazione suscita, già al solo pronunciarla, sudori freddi che scorrono lungo il corpo di chi ascolta in quanto evoca epidemie, catastrofi e cataclismi. Ci sono casi in cui, al di fuori della terminologia medica, però, la contaminazione riesce a rendere perfettamente il senso di una dialettica profonda che consente ad un pensiero in embrione di svilupparsi e di prendere consapevolezza di sé e delle sue potenzialità fino alla definitiva maturazione. È il caso di Antonio Gramsci in rapporto alla tematica della formazione dell’uomo così come viene affrontata nel libro di Chiara Meta, Il soggetto e l’educazione in Gramsci. Formazione dell’uomo e teoria della personalità (Bordeaux, Roma 2019, pp. 185, €. 14,00).

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Pionieri del futuro. Una proposta pedagogica comunista (parte II)

Categoria: Saggi Hits:2268

 

Paola Pavese

 

Appunti per un manuale

I Pionieri del Futuro. Le attività per fasce d’età

Tutti bambini e i ragazzi dai 7 ai 13 anni possono diventare Pionieri del Futuro, una volta che abbiano aderito all’ Invito dei Pionieri (vedi più avanti). Le attività saranno però diverse per i bambini fino agli 11 anni, rispetto a quelle dei ragazzi più grandi. I più grandi aiuteranno le attività dei piccoli e si dedicheranno con maggior approfondimento ad attività di impegno sociale, anche a carattere internazionale.

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Pionieri del futuro. Una proposta pedagogica comunista (parte I)

Categoria: Saggi Hits:5013

© Paola Pavese

 

Premessa

Questo opuscolo è un’introduzione, non certo esaustiva, ad alcuni riferimenti teorici della pedagogia marxista e alla storia dei Pionieri d’Italia.

Ma è soprattutto un manuale, in cui ho immaginato una possibile organizzazione per bambini e ragazzi, a cui ho voluto dare un nome, che mi è sembrato bellissimo: Pionieri del Futuro. Per scriverlo ho seguito le orme di Gianni Rodari e del suo Manuale dei Pionieri, che a leggerlo pare anch'esso un esercizio di fantasia, basato su un qualche testo che l'autore pare avere sotto gli occhi. Ovviamente, fare esercizi di fantasia seguendo le orme di Rodari viene facile, direi che viene quasi automatico, ed è probabile che in più di un'occasione mi sia fatta trascinare dall'entusiasmo.

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Marxismo e intercultura

Categoria: Saggi Hits:4837

Donatello Santarone*

 

Gli studi interculturali sono molto vasti, un enorme contenitore dove convivono prospettive scientifiche e culturali spesso opposte. C’è un’intercultura “aziendalista” (e persino “militarista”) che vuole conoscere il cosiddetto “altro” per meglio colonizzarlo (un po’ come i primi antropologi al servizio degli eserciti coloniali nell’800): è una visione tutta strumentale della relazione con i paesi e i popoli del Terzo e Quarto Mondo, finalizzata esclusivamente alla dimensione mercantile del rapporto.

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Possibilidades Lenineanas para uma Paidéia Comunista

Categoria: Saggi Hits:3460

Antonio Carlos Mazzeo

 

I. Os Pressupostos

A preocupação em abrir o debate sobre a conexão entre educação e socialismo nas universidades brasileiras é muito relevante. Até por que, nada mais conectado e articulado do que aprendizado, educação e socialismo. Recuperar esse vínculo já vale um evento como este. Recentemente participei de um seminário na Faculdade de Educação da Unesp/Marília intitulado Marx, Gramsci e Vigotsky: Aproximações, do qual resultou um livro com as palestras proferidas, onde está publicada minha intervenção no evento , uma prazeirosa experiência, pois raramente tenho a oportunidade de dialogar com pedagogos estando, na maioria do tempo, restrito à minha área de Ciências Sociais e de Historia.

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La macchina della propaganda

Categoria: Saggi Hits:467

 

 Alberto Bradanini *

 

Introduzione

Secondo la narrativa dominante, la propaganda, vale a dire la sistemica produzione di falsità, colpirebbe solo le nazioni prive di libertà di espressione, i paesi autocratici, autoritari o dittatoriali (appellativi, invero, attribuiti a seconda delle convenienze). Nei paesi autoritari, con qualche diversità dall’uno all’altro, il quadro è piuttosto evidente, domina la censura: alcune cose si possono fare, altre no. A dispetto delle apparenze, tuttavia, anche nelle cosiddette democrazie, l’obiettivo è il medesimo, controllare il disagio della maggioranza contro i privilegi della minoranza, cambia solo la tecnica, una tecnica basata sulla Menzogna, che opera in modo sofisticato, creando notizie dal nulla, mescolando bugie e verità, omettendo fatti e circostanze, rimestando abusivamente passato e futuro, paragonando ostriche a elefanti.

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Un volume sulla guerra ucraina: cause, impatto, conseguenze

Categoria: Saggi Hits:551

 

Andrea Catone *

 

Questo volume di “MarxVentuno” intende fornire strumenti di conoscenza, riflessione, analisi sulla guerra in corso e sulla nuova fase della storia mondiale che si è con essa avviata. Non esaurisce certamente il tema; alcuni aspetti del quale non sono qui ancora trattati; diverse questioni vanno riprese e approfondite. Ci impegniamo a farlo nei prossimi numeri, cercando di utilizzare al meglio quella “cassetta degli attrezzi” del marxismo, cui esplicitamente si richiama la nostra rivista.

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La crisi ucraina: origine, sviluppi e prospettive (parte III). Da piaz …

Categoria: Saggi Hits:364

 Andrea Vento *

 

I principali media nazionali e internazionali dell'emisfero occidentale, anche tramite nutrita schiera di inviati sul campo, hanno proposto una narrazione della crisi ucraina che fa leva su due elementi principali: l'inizio del conflitto armato il 24 febbraio 2022 e l'attribuzione di ogni responsabilità alla Russia che avrebbe sferrato l'attacco militare in modo "non motivato e non provocato".

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Capitale e natura. Dai “sapiens” al critico dominio del dollaro

Categoria: Saggi Hits:341

 

Carla Filosa

 

Unità di natura e modo di produzione storico

Un nuovo libro intitolato “Noi siamo natura” di Gianfranco Bologna, Edizioni Ambiente, sembra proporre un’ottica di cultura al servizio dell’azione a difesa dell’ambiente, senza avere più molto tempo per attardarsi. Ciò premesso, come possibile indicazione di riferimento di recentissima stesura, per affrontare il problema climatico che oggi mostra aspetti disastrosi già parzialmente visibili, si propone di considerare i cambiamenti climatici naturali separatamente da quelli determinati dalle attività umane. Questo per concentrarsi sui mutamenti, non da un punto di vista tecnico da demandare agli esperti del settore, ma da un punto di vista sia proprio della natura sia sociale e storico.

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Omertà nella guerra di gangster

Categoria: Articoli Hits:405

 

Diana Johnstone *

 

Le guerre imperialiste si combattono per conquistare paesi, popoli, territori. Le guerre di gangster si combattono per sbarazzarsi dei concorrenti. Nelle guerre di gangster si lancia un avvertimento oscuro, poi si spaccano le finestre o si brucia tutto.

La guerra di gangster è quella che combatti se sei già il boss e non vuoi lasciare che nessun altro mostri i muscoli nel tuo territorio. Per i "don" di Washington il loro territorio può essere quasi dovunque, ma il suo cuore è l’Europa occupata.

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L’intelligenza artificiale è qui e lotta contro di noi

Categoria: Articoli Hits:769

 

Vincenzo Vita *

 

E’ maturato il varo da parte della Commissione europea di un testo volto a disciplinare i confini dell’intelligenza artificiale. Si tratta, ovviamente, dell’inizio di un percorso, che porterà ad un Regolamento impegnativo e certamente inedito.

Chi legge potrebbe utilmente obiettare che sarebbe un buon risultato avere l’intelligenza normale. Già. Ma il tempo digitale incombe e ci impone di cambiare profondamente i nostri modelli cognitivi, l’approccio ad una realtà di cui la componente virtuale è un ingrediente fondamentale.

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Incurabili! Marx non c’entra proprio nulla con la Scienza?!?

Categoria: Saggi Hits:1616

 Angelo Baracca

 

Due anni fa ricorreva il duecentesimo centenario della nascita di Karl Marx e giustamente il mondo intero fu inondato da una marea di commemorazioni, incontri e convegni di tutti i tipi e i livelli. Nel corso di queste manifestazioni io fui colpito dal fatto che in nessuna delle iniziative di cui venivo a conoscenza compariva neanche per caso la parola Scienza: ergo, il messaggio è per il colto e l’inclita – ma molto più negativamente per tutt* i compagn* – che il marxismo ha a che fare con la politica, l’economia, la società, ma non ha nulla a che fare con la Scienza (uso volutamente la maiuscola).

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“The Donald” scopre la Luna

Categoria: Articoli Hits:1087

 

Gennaro Chiappinelli, Massimiliano Romanello

 

Il leggendario filosofo turco Nasreddin Hoca narra di un uomo che, vedendo la Luna riflessa nell’acqua in fondo ad un pozzo, cercò di recuperarla e restituirla al cielo per mezzo di una fune. La fune rimase impigliata ad una roccia sporgente e l’uomo, cadendo all’indietro per l’inutile sforzo, si compiacque nel vedere che la Luna era effettivamente tornata al suo posto.

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Migrazioni climatiche

Categoria: Saggi Hits:1708

Andrea Vento

 

Il genere umano, sin dall'epoca preistorica, è sempre stato interessato da spostamenti, su scala più o meno ampia, generati da una vasta gamma di motivazioni, fra le quali principalmente: la ricerca di nuove terre, l'aspirazione verso migliori condizioni di vita, l'espansione coloniale, la fuga da guerre, persecuzioni e discriminazioni varie ed anche da fenomeni naturali avversi quali catastrofi e cambiamenti climatici. Numerosi sono i casi storici di movimenti di interi popoli o di parte di essi sospinti da fenomeni naturali, in quanto le migrazioni hanno da sempre rappresentato una fondamentale strategia di adattamento ai mutamenti climatico-ambientali. Nonostante ciò, l'elite politica mondiale e i media internazionali non hanno, sino a pochi anni fa, prestato particolare attenzione a questo fenomeno. La comunità scientifica mondiale, invece, dalla fine del scorso secolo ha mostrato crescente interesse sia verso lo studio dei cambiamenti climatici che delle sue conseguenze, come l'impatto sui flussi migratori.

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Guido Picelli e l’NKVD sovietico

Categoria: Saggi Hits:342

 

Franco Ferrari *

 

L’argomento che ci proponiamo di trattare in questo articolo presenta diverse difficoltà. Innanzitutto manca l’accesso ai documenti che erano, e probabilmente ancora sono, contenuti nell’archivio dei servizi segreti sovietici ovvero l’NKVD, il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni, secondo la denominazione della metà degli anni Trenta. In secondo luogo attorno al ruolo di questi servizi sono state diffuse, in relazione alla morte di Picelli, tesi non supportate da documenti o testimonianze verificabili che rendono più difficile separare realtà e leggenda.

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Dov'è oggi il pericolo di fascismo?

Categoria: Saggi Hits:1118

Emiliano Alessandroni

 

Prima di distinguere fra «cesarismo progressivo» e «cesarismo regressivo»[1], con un implicito riferimento, da un lato all'Unione Sovietica e dall'altro ai regimi nazifascisti, Antonio Gramsci aveva a suo tempo spiegato che il fenomeno dell'inflessione autoritaria di un governo, suscettibile di conoscere una massiccia intromissione «dell'elemento militare nella vita statale»[2], costituisce il risultato non già dell'arbitrio soggettivo di un singolo despota, ma di una condizione oggettiva che vede le forze sociali in lotta tendenzialmente equilibrarsi.

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I riflessi della concezione ordinovista del potere sociale dal basso nel modello di democrazia econo …

Categoria: Saggi Hits:385

 

Gaetano Bucci

 

  1. Le ragioni internazionali della fondazione del PCdI

Il Partito fondato a Livorno, nel gennaio del 1921, fu denominato Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale comunista, con l'intenzione di porsi come un’articolazione della III Internazionale[1], la quale, nel suo II Congresso[2], prescrisse alle formazioni politiche che sceglievano di aderirvi, l’obbligo di rispettare le «ventun condizioni [...] elaborate da Lenin»[3] e tra queste le più rilevanti: la «rottura» con i dirigenti «centristi» e «riformisti» rimasti inerti dinanzi alla guerra imperialista[4], il cambio del nome[5] e l’espulsione dei membri contrari alle «tesi» da essa formulate[6].

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L’«enigma Gorbaciov» e il suo lascito. Qualche considerazione a caldo

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 Alexander Höbel

 

Non è possibile delineare “a caldo”, all’indomani della sua scomparsa, una riflessione adeguata su una figura tanto complessa e contraddittoria come quella di Michail S. Gorbačëv; l’«enigma Gorbaciov», come lo definirono sia il suo antagonista Egor Ligaciov, sia il giornalista tedesco Gerd Ruge, corrispondente da Mosca dal 1987 al 1993[1].

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Addio al compagno Edio Vallini

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Nunzia Augeri

 

Il compagno Edio Vallini, a lungo direttore responsabile di "Marxismo Oggi" rivista, è deceduto a Milano sabato 23 luglio scorso, all’età di 90 anni. Era stato iscritto al Pdci fin dal primo giorno, giacché Armando Cossutta stesso lo aveva contattato per assicurarsene la militanza. Vallini e Cossutta erano quasi coetanei, avevano vissuto entrambi i momenti più bui della Resistenza, poi gli anni di militanza nel Partito comunista e in Rifondazione comunista. In giovinezza erano stati complici di una grave infrazione all’etica del partito: andavano insieme a giocare a tennis, sfidando la disapprovazione per un’abitudine tanto “borghese”: la loro amicizia – erano quasi coetanei – rimase intatta per tutta la vita.

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