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Marcello Musto, Immanuel Wallerstein
(Corriere della Sera, 8 aprile 2018)
Nasceva duecento anni fa l’autore del «Manifesto del partito comunista»: sul suo pensiero abbiamo interpellato il sociologo Immanuel Wallerstein, che ne rivendica l’attualità. «Non può fare a meno di lui una sinistra globale che voglia rappresentare l’80% più povero degli abitanti della Terra».
Immanuel Wallerstein, Senior Research Scholar alla Yale University (New Haven, USA) è considerato uno dei più grandi sociologi viventi. I suoi scritti sono stati molto influenzati dalle opere di Marx ed egli è uno degli studiosi più adatti con il quale riflettere sul perché il pensiero di Marx sia ritornato, ancora una volta, di attualità.
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Fulvio Papi
È sempre molto difficile trovare per un intellettuale di primo piano una definizione che sia, almeno approssimativamente, adeguata. E questo accade pure nel caso del mio carissimo amico perduto Mario Vegetti, ellenista di fama, filosofo per una fine educazione intellettuale. Mario Vegetti avrebbe potuto essere compreso alla luce dell’inattualità. Significato che non serve per nostalgie di altre epoche costruite con una immaginazione perita, ma che vuole indicare solo lo stile di uno studioso della cultura greca che ha saputo ereditare le virtù fondamentali della modernità, abbandonando il superfluo, il manierato, l’esibizionismo, il catastrofico, lo spettacolare, per valorizzare - al contrario - il lavoro tenace e amato, la coerenza morale della propria vita, il necessario riserbo critico della ricerca, i risultati storici controllati con un metodo in via continua di perfezionamento: una figura pubblica costruita su questo sfondo.
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Andrea Vento
(Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati)
Sin dalle prime immagini trasmesse dai telegiornali Rai nei giorni scorsi in merito ai morti e ai feriti del presunto attacco chimico compiuto in Siria, ho avuto serie perplessità sia per la particolarità di “soccorrere” le vittima con getti di acqua da tubi di gomma sia per le condizioni tutt’altro che drammatiche in cui versavano le persone colpite dai gas che dal clima di relativa tranquillità in cui operavano i soccorritori peraltro privi delle necessarie precauzioni che necessitano interventi di tale natura.
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Andrea Vento *
Avevamo già denunciato a fine anno attraverso queste pagine (https://www.marxismo-oggi.it/saggi-e-contributi/articoli/237-la-mia-africa-la-missione-italiana-in-niger) i rischi della missione militare italiana in Niger individuandone le non indifferenti criticità. Provammo ad entrare nel merito dell'intervento stesso, apparso sin dall'inizio agli analisti di questioni militari incongruente rispetto al fine di bloccare i flussi migratori a sud del confine libico ma, ne evidenziammo anche l'inadeguato iter legislativo, in quanto approvata dal governo il 27 dicembre a poche ore dal decreto presidenziale di scioglimento del parlamento e convertita in legge con ampia maggioranza bipartisan alla Camera (ormai sciolta) il 17 gennaio. Una missione che dovrebbe portare in Niger 140 soldati entro giugno per poi raggiungere a pieno regime le 470 unità con una spesa per le casse dello stato di 50 milioni di euro annui.
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Nunzia Augeri
Domenica 11 marzo si è spento Mario Vegetti. Aveva 81 anni. Diversi giornali ne hanno pubblicato un ricordo, mettendo in rilievo la sua brillante opera di filosofo, profondo conoscitore del mondo greco e rinnovatore degli studi in materia. Quasi nessuno ha rammentato la sua figura di militante marxista.
Usciva da una famiglia di solide tradizioni: il padre, Vittorio, fu un dirigente del Partito comunista negli anni del fascismo. Il fratello Loris, più anziano di lui, era stato il partigiano “Vega” in Emilia, e dopo la guerra era stato vicepresidente dell’ANPI milanese. Anche la sorella Vera aveva militato nel Partito comunista, nella redazione della rivista “Voce comunista”.
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Andrea Vento
La ricerca effettuata cerca di indagare sulle correlazioni intercorrenti fra l'andamento politico dell'ultima parte della Stagione dei governi progressisti latinoamericani (dopo il 2014) e quello del corrispondente ciclo economico macroregionale, considerando anche la struttura economica ed il modello di sviluppo che caratterizza i paesi dell'area. Una fase storico-geopolitica iniziata col nuovo millennio sostanzialmente in modo inatteso che, dopo il trentennio delle dittature civico-militari degli anni 50'-60'-70' ed il difficile ritorno a forme incompiute di democrazia degli anni 80', ha portato al centro dell'azione politica significative nuove istanze: il rispetto delle regole democratiche, la difesa dei diritti umani e l’attuazione di politiche più sensibili alle istanze sociali.
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Danilo Carboni*
Un aspetto fondamentale delle società industriali è che esse si basano sulla creazione del sovraconsumo, questo significa che la domanda di “risorse” si alza criticamente, ma questo significa anche che così si vanno a distruggere le risorse e gli ecosistemi che supportano le comunità locali. Il secondo modo in cui la globalizzazione crea povertà, avviene distruggendo il sistema di produzione delle economie locali.
Vandana Shiva
Il Minas Gerais è uno stato brasiliano contiguo allo stato di Rio de Janeiro. Stiamo parlando di un territorio grande quanto la Francia e le sue città tra le più antiche del Brasile, oltre ad essere uno dei territori più densamente popolati.