Marcos Aurélio Silva *

 

     Un breve bilancio dei governi del PT

  1. I governi guidati dal PT, il Partido dos Trabalhadores, fondato da Lula da Silva agli inizi degli anni 80 a partire da una forte base operaia (ma anche cattolica e di ceti intellettuali), si possono definire come governi del riformismo debole (Singer, 2012). Vale a dire, sia con Lula (2003-2010) che con Dilma Rousseff (2011-2016), non eravamo davanti a quelle riforme delle strutture su cui parlava Togliatti, cioè quelle riforme che non si possono “ottenere se si crede di potervi arrivare senza una lotta política che contesti il prodominio economico del vecchio ceto dirigente capitalistico” (Togliatti, 2014, p. 915), anche se qui siamo davanti una “nuova borghesia” (Boito, 2012, p. 67-8).

 Lelio La Porta

 

Antonio A. Santucci (Cava de’ Tirreni, 2 ottobre 1949 – Roma, 27 febbraio 2004) ha lasciato un vuoto intellettuale incolmabile nell’ambito degli studi gramsciani ma anche umano, per chi fu a lui più vicino come amico e come compagno di militanza politica. Quest’anno avrebbe compiuto 70 anni e, ancora quest’anno, ricorre il 15° anniversario della scomparsa.

 

Enzo Collotti

(il manifesto, 10 febbraio 2019)

 

A poco più di due settimane dal giorno della Memoria in ricordo della Shoah, gli italiani sono chiamati a celebrare con il giorno del Ricordo l’orrore e la tragedia delle Foibe. In entrambi i casi come vittime, ma in entrambi i casi come vittime non innocenti. Se nello sterminio degli ebrei furono complici dei nazisti, nel caso delle foibe furono coinvolti da un insieme di circostanze più complesse, che solo la memoria corta degli italiani e l’ipocrisia di buona parte della classe dirigente hanno espulso dalla memoria collettiva.

 Pasqualina Curcio*

 

La crisi umanitaria è una delle menzogne che l'imperialismo ripete disperatamente per giustificare un eventuale invasione del territorio venezuelano. Attribuiscono con impudenza responsabilità al governo bolivariano. Senza vergogna cercano di convincerci che abbiamo bisogno di aiuti umanitari.

 Roberto Livi

(il manifesto, 6 febbraio 2019)

 

Prima di far scattare il colpo di stato istituzionale il 22 gennaio, meno di 1 venezuelano su 5 aveva mai sentito parlare di Juan Guaidó. Fino a poche settimane prima, quest’uomo di 35 anni era un personaggio semioscuro, militante di una formazione di estrema destra, Voluntad Popular, emarginata nella stesa Mesa de Unidad democratica dell’opposizione perché implicata nelle azioni più violente delle sanguinose guarimbas del 2014 e 2016.

 Manlio Dinucci

(il manifesto, 29 gennaio 2019) 

 

L'annuncio del presidente Trump, che riconosce Juan Gualdó «legittimo presidente» del Venezuela, è stato preparato in una cabina di regia sotterranea all’interno del Congresso e della Casa Bianca. La descrive dettagliatamente il New York Times (26 gennaio). 
Principale operatore è il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio, «virtuale segretario di stato per l’America Latina, che guida e articola la strategia dell’Amministrazione nella regione», collegato al vicepresidente  Mike Pence e al consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton. 

 

Simone Grecu

 

Riflettere sul pensiero e l’opera di Rosa Luxemburg a cento anni dalla morte significa, per usare le parole di Lelio Basso, su un ragionamento “perfettamente valido ancor oggi, per l’elaborazione e l’approfondimento di una strategia di lotta del movimento operaio […] anzi sempre più attuale a misura che i militanti più seri e più impegnati, spezzate le catene del dogmatismo e abbandonate le illusioni perennemente risorgenti dell’opportunismo, riprendono contatto con la sorgente viva del pensiero marxista riscoprendone l’inesauribile ricchezza” (Introduzione a R. Luxemburg, Scritti politici, 1967, p. 13).

 

Alessandra Riccio

(https://nostramerica.wordpress.com/2019/01/13/alessandra-riccio-il-pane-e-le-rose/#more-2314)

 

Volevamo, vogliamo, vorremo sempre il pane e le rose. La frase è suggestiva e sembra evocare qualcosa di semplice, a portata di mano. Un’elementare richiesta di buona vita, forse addirittura di felicità. Invece, alla prova dei fatti, volere, insieme al pane, anche le rose è una meta ambiziosissima, pretenziosa, scandalosa. E’ come l’utopia secondo Edoardo Galeano, una meta irraggiungibile, ma che ha il pregio di stimolarci a camminare, ad andare sempre avanti, mentre l’orizzonte utopico si allontana, crudele.

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