Andrea Vento*

Ad un anno dall’invasione russa i vertici politici Usa e dell'Ue continuano con la stessa ricetta a base di sanzioni e forniture militari a oltranza.

Quale il reale impatto delle sanzioni contro la Russia sulle economie occidentali alla luce dell’ultimo Outlook Fmi di gennaio e dove ci sta portando il recente corposo aumento delle forniture di armamenti sempre più potenti all'Ucraina?

 

 Alberto Bradanini *

 

Introduzione

Secondo la narrativa dominante, la propaganda, vale a dire la sistemica produzione di falsità, colpirebbe solo le nazioni prive di libertà di espressione, i paesi autocratici, autoritari o dittatoriali (appellativi, invero, attribuiti a seconda delle convenienze). Nei paesi autoritari, con qualche diversità dall’uno all’altro, il quadro è piuttosto evidente, domina la censura: alcune cose si possono fare, altre no. A dispetto delle apparenze, tuttavia, anche nelle cosiddette democrazie, l’obiettivo è il medesimo, controllare il disagio della maggioranza contro i privilegi della minoranza, cambia solo la tecnica, una tecnica basata sulla Menzogna, che opera in modo sofisticato, creando notizie dal nulla, mescolando bugie e verità, omettendo fatti e circostanze, rimestando abusivamente passato e futuro, paragonando ostriche a elefanti.

 

Franco Ferrari *

 

L’argomento che ci proponiamo di trattare in questo articolo presenta diverse difficoltà. Innanzitutto manca l’accesso ai documenti che erano, e probabilmente ancora sono, contenuti nell’archivio dei servizi segreti sovietici ovvero l’NKVD, il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni, secondo la denominazione della metà degli anni Trenta. In secondo luogo attorno al ruolo di questi servizi sono state diffuse, in relazione alla morte di Picelli, tesi non supportate da documenti o testimonianze verificabili che rendono più difficile separare realtà e leggenda.

Emiliano Alessandroni

 

Prima di distinguere fra «cesarismo progressivo» e «cesarismo regressivo»[1], con un implicito riferimento, da un lato all'Unione Sovietica e dall'altro ai regimi nazifascisti, Antonio Gramsci aveva a suo tempo spiegato che il fenomeno dell'inflessione autoritaria di un governo, suscettibile di conoscere una massiccia intromissione «dell'elemento militare nella vita statale»[2], costituisce il risultato non già dell'arbitrio soggettivo di un singolo despota, ma di una condizione oggettiva che vede le forze sociali in lotta tendenzialmente equilibrarsi.

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