Alessandra Ciattini (Sapienza – Università di Roma)

 

Premessa

In un mondo, nel quale a detta di alcuni, stiamo assistendo al trionfo della cosiddetta post-verità, in cui siamo intrisi sino alle midolla di ideologie invisibili che si presentano come l’effettiva rappresentazione dei fatti, in cui il paese più potente del mondo legge la storia attuale e futura come il dispiegamento del “secolo americano”, in cui trova spazio l’estremismo islamico, in cui risorge il populismo neofascista e neonazista, non possiamo in nessun modo accantonare la nozione di ideologia.

 

Emiliano Alessandroni

 

Questioni storico-teoriche: dialettica, operaismo e logica binaria

«Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, invece rubate il loro futuro proprio davanti ai loro occhi […] Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi dei pochi»[1]. Queste parole di Greta Thunberg, pronunciate nel 2018 alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, sortiscono importanti effetti culturali per la diffusione ad ampio raggio di cui hanno goduto: quello di politicizzare il concetto astratto di «amore», spingendone i comportamenti relativi fuori dalla cerchia chiusa e immediata degli affetti famigliari e quello di concentrare l'attenzione sulla stratificazione sociale che contraddistingue l'Occidente capitalistico, nonché sulla polarizzazione di ricchezza e povertà che quest'ultimo su scala planetaria tende a generare.

 

Giuseppe Cammarano

 

I fatti della cosiddetta “Primavera di Praga” sono cosa ben nota. A distanza di più di cinquant’anni, lo storico tentativo del governo di Alexander Dubcek di rimodellare lo stato socialista cecoslovacco su basi differenti da quelle imposte con il rigido controllo dell’URSS rimane impresso nella memoria collettiva. La dura repressione applicata da un paese del blocco orientale contro la politica riformistica di un altro, rivelarono quanto fragile fosse la stabilità di quel campo; le sue conseguenze, tuttavia, superarono le contingenze di quella drammatica serie di avvenimenti.

 

Donatello Santarone *

                                              

Se vuoi godere dell’arte, devi essere un uomo artisticamente educato.

Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844.

Le poesie perdono molto, a stamparle strette e inzeppate.

Karl Marx a Joseph Weydemeyer, 16 gennaio 1852

 

 Leggere Marx è come leggere un classico

Leggere Marx è concedersi, anzitutto, un “alto godimento dello spirito”. Perché è come leggere un classico del pensiero e dell’arte mondiali, è come avventurarsi nei canti di Dante, nei primi piani di Masaccio, nelle analisi storiche di Machiavelli, nei ragionamenti di Bacone, nelle fughe di Bach: geroglifici umani e storici altrettanto complessi di quelli che Marx tenta di svelarci parlando della natura misteriosa delle merci, del carattere enigmatico, imprevedibile e mutevole del capitale.

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