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Claudia Reyes Allende
Nella primavera del 1972 un gruppo di giovani attori percorreva via Lastaria, nel centro di Santiago, e per attrarre l’attenzione su un loro spettacolo teatrale scandivano in coro: “Sin sosten y sin calzon, viva la revolucion!” (Senza reggiseno e senza mutande, viva la rivoluzione). Mi misi a correre dietro a loro, unendomi al coro. In quel momento, quando avevo 6 anni, diventai a mia insaputa femminista e rivoluzionaria.
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Fabrizio Casari*
Sotto la sigla BRICS, si è riunito a Johannesburg un consesso che, con i nuovi entrati - Iran, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Argentina, Eritrea ed Etiopia - dal 1° gennaio del 2024 rappresenterà il 47% della popolazione mondiale e il 37% del PIL planetario. Se si pensa che alla sua nascita, nel 1995, rappresentava solo il 16,9 del PIL, che nel 2010 arrivò al 26,1, si capisce come l’incremento sia inversamente proporzionale a quello del G7, che è passato dal 66% del 1990 al 46% di oggi.
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Francesco Violante *
«Quando si sbaglia nell’analisi si sbaglia anche nell’orientamento politico»
(P. T., Lezioni sul fascismo)
Moriva il 21 agosto 1964 a Jalta, in Unione Sovietica, Palmiro Togliatti, segretario del Partito comunista italiano.
Delle molte lezioni che la biografia intellettuale e politica di Togliatti offre, vorremmo qui richiamarne solo alcune. In primo luogo, la consapevolezza che nessun compromesso sia possibile tra l’essere un rivoluzionario e un intellettuale avulso dalla realtà; una consapevolezza che, attraverso un momento di crisi interiore, tra 1922 e 1923, e poi lungo l’esperienza nel Comintern, in Spagna e tra Italia, Francia e Unione sovietica, forgia nel momento della caduta del fascismo un comunista che rende la «via italiana al socialismo» e il «partito nuovo» due elementi fondamentali della Repubblica.
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Fabio Marcelli *
Stupisce e nello stesso tempo provoca ribrezzo la caparbietà autolesionista con la quale il gruppo dirigente ucraino creato a tavolino, foraggiato e diretto da NATO e Stati Uniti, si ostina nel rifiuto di prendere atto del fallimento delle sue vaneggiate controffensive, istigando il popolo ucraino a resistere fino all’ultimo, come se il nemico fosse alle porte di Kiev.
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Comitato Popolare Sangiulianese per la Palestina
La Striscia di Gaza è una regione costiera della Palestina storica di circa 365 km quadrati riconosciuta formalmente nel 2012 dall'Organizzazione delle Nazioni Unite come parte dello Stato di Palestina. In questo territorio vivono oggi oltre due milioni di persone: un dato che fa della Striscia di Gaza una delle aree più densamente popolate al mondo, con quasi 6000 abitanti per km quadrato. Per capire, in 5 chilometri quadrati della Striscia abitano tante persone quante quelle che risiedono nel nostro comune, San Giuliano Terme, che però ha una superficie di circa 92 chilometri quadrati.
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Diana Johnstone*
Lo scopo della NATO: “Tenere gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi sotto” (frase attribuita a Lord Hastings Ismay, segretario generale della NATO 1952-1957)
« Divide et impera » è la regola eterna dell'Impero
Soprattutto, non permettere ai ragazzi più grossi di far comunella. Cerca piuttosto che si azzuffino tra loro fino a prendersi per la gola l'uno contro l'altro. Mezzo secolo fa, bloccato nell'impossibilità di vincere la guerra del Vietnam, il Presidente Richard M. Nixon ascoltò il consiglio di Kissinger che lo esortava ad un'apertura delle relazioni con Pechino al fine di approfondire le divisioni tra Unione Sovietica e Cina.
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Seymour Hersh*
Il Diving and Salvage Center della Marina degli Stati Uniti si trova in un luogo oscuro come il suo nome, lungo quella che una volta era una strada di campagna nella zona rurale di Panama City, una città turistica ora in forte espansione nel panhandle sud-occidentale della Florida, 70 miglia a sud del confine con l’Alabama. Il complesso del centro è anonimo come la sua posizione: una grigia struttura in cemento del secondo dopoguerra che ha l’aspetto di una scuola superiore professionale sul lato ovest di Chicago. Una lavanderia a gettoni e una scuola di danza si trovano dall’altra parte di quella che ora è una strada a quattro corsie.
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Andrea Vento*
L'annuale rapporto dell'organizzazione Oxfam sulla disuguaglianza globale viene regolarmente emesso in concomitanza del Word Economic Forum di Davos in Svizzera, allo scopo di indurre la leadership planetaria a riflettere sui nefasti effetti sociali e ambientali prodotti delle loro politiche, le quali continuano a portare esclusivo vantaggio ad una ristretta elite a discapito della maggioranza della popolazione mondiale.
Quest'anno, i 2.700 leader mondiali fra politici, amministratori delegati delle principali multinazionali e big della finanza presenti alla consueta passerella mondiale, ormai giunta alla 53esima edizione, hanno visto aleggiare sul loro summit l'immancabile ombra delle critiche dei movimenti e del rapporto Oxfam che non casualmente in italiano è stato tradotto in "La disuguaglianza non conosce crisi".