Carla Filosa

“L’ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.

Gli oppressori si fondano su diecimila anni.

La violenza garantisce: com’è resterà.

Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda.

E sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.

Ma fra gli oppressi molti dicono ora.

Quel che vogliamo non verrà mai.

Chi è ancora vivo non dica: mai.

Quel che è sicuro non è sicuro.

Com’è così non resterà.

Quando chi comanda avrà parlato

Parleranno i comandati.

Chi osa dire: mai?

A chi si deve se dura l’oppressione? A noi.

A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.

Chi viene abbattuto, si alzi!

Chi è perduto, combatta!

Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?

Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani

E il mai diventa: oggi!

Bertolt Brecht, “Lode della dialettica”.

 

Non spaventi subito il ricorso, qui sotto proposto, a un recupero storico di ciò che sta accadendo in questo presente e che forse riguarderà anche un prossimo futuro.

 Domenico Moro

 

Le elezioni politiche tedesche delineano la crisi dei partiti tradizionali di governo e il rafforzamento delle ali estreme del panorama politico, come riflesso della grave crisi economico-sociale in cui versa il più importante paese della Ue. Infatti, i partiti che componevano la coalizione dell’ultimo governo sono calati fortemente.

 Andrea Vento

 

Dalle attese elezioni politiche tedesche tenutesi anticipatamente domenica 23 febbraio sono emersi alcune indicazioni delle quali proveremo ad enunciare di seguito le più significative.

In primis, rileviamo come il clima di attesa e la percezione della particolare importanza per il futuro del paese della tornata elettorale in questione, abbiano spinto in massa i tedeschi alle urne (+6,19%) determinando con l'82,5% il record di affluenza dalla cosiddetta riunificazione del 1990.

Ruggero Giacomini

 

La polemica aperta dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo Zacharova nei confronti del discorso del Presidente della Repubblica italiana Mattarella all’Università di Marsiglia, per i parallelismi storici tra la Russia di oggi e il Terzo Reich, si è allargata al confronto tra accademici grazie ad un’ampia e argomentata intervista al “Fatto quotidiano” di Luciano Canfora, cui ha replicato prontamente Piero Graglia, ordinario di Studi internazionali alla Statale di Milano, già candidato al Parlamento Europeo per il Partito Democratico.

 

Paolo Salvatori

 

Il problema della diseguaglianza è il problema ambientale (A. M. Iacono, conferenza, 21 novembre 2021). Per alcuni la questione è lampante, per altri non è chiaro come l'economia politica materialista sottolinei quanto il modello di sviluppo in atto sia distruttivo dell'ambiente. Osservazione elementare è che siano le fabbriche a produrre l'inquinamento e che il capitalismo attui la sua preminenza sociale tramite il sistema di riproduzione industriale dei bisogni. Compiuta questa inferenza, che mette sotto accusa il nostro stesso benessere, proveremo a dimostrare come il pensiero divergente di Marx ed Engels che ispira anche alcuni economisti fuori dal coro già contenga la questione ambientale.

 

Carla Filosa

 

In questi ultimi tempi siamo entrati nell’ottica di un necessario riarmo europeo, introdotti qualche settimana fa dal “Meno Europa più libertà” di Matteo Salvini al raduno dei “patrioti” alla periferia di Madrid. Sono gli stati dunque a legittimare l’Europa, (quale Europa per altro?) e non quest’Europa indeterminata, o meglio invocata dall’estrema destra, a legittimare gli stati, peraltro profondamente ineguali che la compongono?

 

Domenico Moro

 

Gli Usa rappresentano non solo l’economia più grande ma anche il paese leader a livello mondiale. La loro leadership si fonda, oltre che sul potere militare, soprattutto sul dollaro, la valuta di riserva e transazione internazionale, che gli permette di sostenere un enorme deficit commerciale, oltre che un ampio debito pubblico. In questo ruolo di leadership rientra, quindi, un altro ruolo fondamentale nel sistema di relazioni internazionali, quello di “compratore di ultima istanza”.

 
Francesco Ballerini
 

Nella giornata ieri il parlamento europeo ha approvato con 480 voti favorevoli, 58 contrari e 48 astensioni una risoluzione "sulla disinformazione e la falsificazione della storia da parte della Russia per giustificare la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina". Il testo della risoluzione ripropone la classica equiparazione tra nazismo e comunismo, già adottata dal parlamento europeo nel settembre 2019, enfatizzandola però maggiormente. Infatti, nella nuova risoluzione oltre alla condanna durissima dell'uso della storia da parte della Federazione Russa, vengono equiparati i regimi nazisti e comunisti e le responsabilità storiche della Germania nazista per l'inizio della seconda guerra mondiale a quelle dell'Unione Sovietica.

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