Andrea Vento *

 

In ricordo dell'uccisione di 6 palestinesi cittadini israeliani avvenuta il 30 marzo 1976 mentre cercavano di impedire l'esproprio delle loro terre in Galilea, ogni anno i Palestinesi, sia dei Territori che all'interno di Israele, celebrano la Giornata della Terra, con manifestazioni e piantumazione di olivi. L'accaparramento delle terre palestinesi già iniziato nel dicembre del 1947, all'indomani dell'approvazione della Risoluzione Onu N. 181, detta "Piano di Partizione della Palestina, è strettamente connesso al processo di "pulizia etnica della Palestina", pianificato, come ricostruito dallo storico israeliano Ilan Pappe[1], tramite il Piano Dalet, nell'intento sionista di conquistare "quanta più terra possibile, col minor numero di palestinesi possibile".

 

Andrea Vento *

 

Le quarte elezioni legislative degli ultimi 2 anni rischiano, come da noi ventilato (https://codice-rosso.net/israele-alle-urne-il-23-marzo-la-quarta-volta-dal-2019/) di far precipitare il Paese in una fase di perdurante instabilità politica.

I risultati definitivi usciti dalle urne il 23 marzo potrebbero non fornire la possibilità di creare una maggioranza stabile e coesa. Procedendo con ordine nell'analisi rileviamo i seguenti aspetti salienti.

 Paolo Salvadori

 

"Il bisogno del denaro è il vero bisogno prodotto dall'economia politica" (K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino 1949 p. 127). Viviamo in un mondo di desideri indotti, in un mondo descritto e forse inventato dalla scienza che lo descrive: la scienza che annovera la "creazione del bisogno" fra i capisaldi teorici del marketing. Il surriscaldamento globale, l'avvelenamento delle falde acquifere, l'inquinamento da micro-plastiche dei mari sono tutte conseguenze del sistema di riproduzione capitalistico, della globalizzazione dell'economia che ha fatto astrazione delle differenze culturali specifiche dei popoli della terra e che ha mercificato ogni aspetto della vita. Se l'avere prevale sull'essere nella cultura contemporanea in parte ciò è dovuto ad un meccanismo proiettivo insito nell'economia politica.

Durante il 2020 l'economia mondiale ha registrato la più grave recessione (-3,5%) dalla crisi del 1929 con milioni di persone hanno perso il lavoro e sono sprofondate nella povertà, mentre le 500 persone più ricche del Terra, equivalenti allo 0,001% della popolazione mondiale, hanno visto le loro fortune crescere più di quanto accaduto negli otto anni precedenti. Al contempo aumenta ulteriormente il trend delle disuguaglianze e la povertà è ripresa a crescere. Sarà sufficiente la ripresa economica del 2021 ad invertire le tendenze sociali sperequative oppure è necessario un ripensamento del sistema economico dominante a livello globale?

 Giuliana Sgrena *

 

La verità. Tutti si impegnano a cercarla, come sempre, di fronte all’assassinio di «servitori dello stato» diventati «eroi». I giornali «aprono gli occhi» sull’Africa ma li chiuderanno subito dopo la sepoltura delle salme. Difficilmente si scoprirà cosa si nasconde veramente dietro l’agguato teso al convoglio del World Food Programme. Che trasportava anche l’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Ipotesi diverse, plausibili che lasceranno il posto all’oblio. Come in molti altri casi.

Lelio La Porta

 

Friedrich Engels nacque a Barmen, un sobborgo di Wuppertal, il 28 novembre del 1820. Si recò in Inghilterra per volontà del padre (un importante industriale) per compiervi un tirocinio commerciale. Qui entrò in contatto con la realtà dell’economia industriale sviluppata e con quella forma di socialismo che egli stesso, in seguito, definì “utopistico” (Proudhon, Fourier, Owen).

 

Antonio Gramsci, Scritti sul partito

a cura di Ruggero Giacomini

 

Per il centenario della nascita del Partito Comunista d’Italia è appena uscito per le edizioni MarxVentuno il libro Antonio Gramsci. Scritti sul partito, a cura di Ruggero Giacomini.

 Rodrigo Andrea Rivas

  “Vinceremo, vinceremo noi, i più semplici, vinceremo, anche se tu non lo credi, vinceremo”

            Pablo Neruda, “Ode all’uomo semplice”

 

Recalcitranti fascisti definiscono la nuova strategia golpista. Senza Paparino Donald sembra più dura

Oggi [8 novembre 2020, ndr] Luis Arce ha assunto l’incarico di Presidente della Bolivia, per il quale è stato eletto grazie alla storica vittoria democratica del 18 ottobre scorso.

La notte di giovedì 5 novembre è scoppiata una carica di dinamite nella sede del Movimento al Socialismo (MAS) a La Paz mentre il presidente eletto era riunito col suo gruppo di lavoro.

In perfetta sincronia è iniziato una due giorni di blocchi stradali e scioperi a Santa Cruz, la provincia più ricca del paese e bastione dell’ultradestra, contro l’assunzione del governo da parte di Arce.

Toogle Right

Condividi

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.